Quanto pesa la giusta mentalità nei momenti difficili?

Quanto pesa la giusta mentalità nei momenti difficili?

A tutti, nessun imprenditore escluso, sarà capitato, almeno una volta, di fare esperienza di situazioni difficili, più o meno improvvise.

La sensazione comune e diffusa che ne scaturisce è sempre la stessa: ci si sente vulnerabili perché si avverte di non avere più il controllo della situazione. E di conseguenza, a causa delle tante incognite e incertezze, a volte, non si riesce neanche più a immagine il futuro.

Sotto l’assedio di tali incertezze e incognite, come si comportano i leader e gli uomini d’azienda? O forse sarebbe ancora meglio chiedersi: come dovrebbero comportarsi?

Durante i miei 25 anni di attività di consulenza, ne ho conosciuti tanti di leader e uomini d’impresa che prima o poi hanno dovuto affrontare momenti difficili ritrovandosi a prendere decisioni in scenari altamente incerti.

Alcuni di loro hanno fatto prevalere un atteggiamento remissivo e si sono messi in attesa: di fronte alle troppe incognite fuori dal loro controllo, hanno preferito fermarsi e aspettare. Cosa? Che la situazione si risolvesse da sola, mentre loro cercavano di ridurre al minimo la vulnerabilità delle loro imprese.

Ma c’è anche un’altra categoria di persone, di leader, dotata di grande iniziativa e che invece non aspetta. Che ha deciso di non aspettare.

Sono quei leader che raccolgono i pezzi del puzzle il più in fretta possibile, prima che cadano a terra.

E sai perché?

Perché queste persone hanno capito che lo stravolgimento non è necessariamente solo una cosa negativa, bensì può essere un’opportunità di cambiamento per trasformare la propria impresa.

Quanto pesa, dunque, la giusta mentalità nei momenti difficili? Allenare il giusto approccio mentale alla gestione di situazioni incerte e spesso fuori dal nostro controllo è la chiave di tutto.

E sebbene si tratti di sfide importanti e difficili, è proprio questo il momento in cui tocca scegliere da che parte stare. Se cogliere queste opportunità o meno. Se attendere passivamente o agire attivamente.

La scelta sta a noi. Anzi, a te.

La pianificazione nelle situazioni difficili: come cambia?

Normalmente i piani delle imprese sono elaborati su base annuale. E solitamente la pianificazione viene effettuata ricorrendo a previsioni con deviazioni potenziali del più o meno 10-15% rispetto al caso o alla situazione di partenza.

Tuttavia, di fronte a situazioni difficili, spesso anche improvvise, l’orizzonte temporale “classico” non è più funzionale.
Difatti, poiché tutto cambia molto rapidamente, il metodo basato su previsioni con deviazione non è più efficace. Ed è per questo che, in situazioni di stravolgimento, la pianificazione basata sugli scenari si rivela più adatta per l’elaborazione delle strategie d’impresa.

Ma in che cosa differisce questa tipologia di pianificazione rispetto a quella tradizionale?

Non si tratta soltanto di un cambiamento nella frequenza dei cicli di pianificazione, ma dell’applicazione di un vero e proprio metodo differente dal precedente.

Il modello che io utilizzo si basa sulla costruzione di 4 scenari.
Un primo possibile scenario ha a che fare con un recupero graduale del sistema economico in stravolgimento.

Nel secondo scenario, identificabile come “attività a intermittenza”, si ipotizza che tutte le attività economiche vengano arrestate e riavviate più volte.

Il terzo scenario, che chiamo “tempesta perfetta”, può portare invece a conseguenze molto gravi, provocando una caduta drastica e protratta dell’economia globale.

Infine, l’ultimo scenario ha a che fare con “la grande correzione”, ovvero una risposta globale del mondo altamente efficace e motore di un cambiamento positivo, sostanziale e duraturo.

In funzione della tua visione del mondo e della società, diventa cruciale elaborare una specifica strategia di sviluppo per ogni scenario contemplato e, al tempo stesso, capire quali sono gli indicatori, ovvero i segnali che ti e ci diranno a che punto andranno aggiornate le strategie.

Il mio consiglio, dunque, è non ostinarsi a pianificare e ripianificare con il metodo delle previsioni basate su deviazioni e impostate su un unico scenario, bensì individuare scenari multipli e poi, all’interno di questi, elaborare strategie specifiche.



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